Oggi effettivamente dare dell'"omofobo" a qualcuno puotrebbe sembrare eccessivo: in fondo le persone GLBT non fanno più paura a molta parte della comunità civile e politica. Questo può non valere per il mondo ecclesiastico forse... A parole tutti dicono che le persone GLBT hanno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini, ci mancherebbe ancora!
Ma quando si inizia ad affrontare nello specifico questioni che hanno a che fare con la questione dei VALORI, allora si apre il baratro dei distinguo. E qui inizia a venir fuori il problema vero. Ovvero che le persone GLBT non vengono riconosciute come portatrici di VALORI, o per lo meno degli stessi VALORI delle persone eterosessuali. Le loro unioni non hanno rilevanza sociale (non portano VALORI), e quindi non vanno ne tutelate ne tantomeno riconosciute pubblicamente con atto pubblico, ma se proprio vogliono tutelarsi, facciano ricorso al codice civile o a contratti privati.
Tra l'altro penso che questo dovrebbe essere uno dei temi del Pride: "Le Persone GLBT come portatrici di VALORI"
Quindi oltre l'OMOFOBIA. Perche non mediare dal concetto di "misoginia" e quindi parlare di "MISONOMIA"?
giovedì 17 maggio 2007
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1 commento:
Perfettamente condivisibile. Proprio oggi uno ha commentato sul mio blog dicendo che stima gli omosessuali ma che le nostre non sono famiglie, e la chiesa non può essere accusata di omofobia. Che schifo.
Gil/sono Marco ex di EtaSistemi, ciao!
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