giovedì 6 agosto 2009

Impressioni sugli OutGames - Copenhagen 2009

OutGames: Serious Sport, Serious Culture, Totally Serious Fun

O parafrasando uno storico raduno di ormai parecchi anni fa: "Otto giorni di Sport, Cultura e Divertimento". Questo è stata la seconda edizione degli OutGames, che ha radunato a Copenhagen circa 8000 partecipanti provenienti da oltre 80 paesi e che comprendeva, oltre a tornei sportivi di altissimo livello in 38 discipline, una conferenza sui diritti umani e delle persone LGBT, concerti, esibizioni, performances, mostre di arte e, ovviamente, diverse feste tutte le sere!

"Love of freedom, freedom to love" era il tema di questa edizione degli OutGames, ma anche la libertà di essere atleti, sportivi, agonisti gay e lesbiche, o anche etero ovviamente. In una città, Copenhagen, e una nazione, la Danimarca, che per prima vent'anni fa ha sancito il riconoscimento delle unioni anche tra persone dello stesso sesso.

E Axel Axgil, la prima persona ad essere unita legalmente col suo compagno vent'anni fa in Danimarca, era presente alla grandiosa cerimonia di apertura di sabato 25 luglio. Cerimonia che ha celebrato nella piazza principale della città le delegazioni di atleti provenienti anche da nazioni dove parlare di persone LBGT sembra una bestemmia, ma che sono state accolte da applausi scroscianti dalla folla presente. Cerimonia dove il sindaco donna della città ha salutato gli atleti e tutti i partecipanti e un'eccellente spettacolo di artisti, cori, balleriti e acrobati ha celebrato la diversità e la forza dirompente dell'amore. Nonostante la quasi tempesta che si è abbattuta sulla piazza e che ha messo in crisi gli acrobati che si cimentavano su funi e trapezi volanti.

Ma veniamo allo sport, che era il pezzo forte della manifestazione. Purtroppo, come spesso accade in queste occasioni, chi è impegnato a fondo nella propria disciplina ha poco tempo per seguire gli altri sport, e questo è a mio avviso il peggior difetto di questi tornei internazionali. Ad esempio noi nuotatori eranovamo impegnati tutti i giorni in piscina dalle 8 alle 15 e, vi assicuro, che dopo la sveglia alle 6.15, colazione per caricarsi di energie, giornata in piscina a gareggiare o a fare il tifo per i comagni di squadra, il primo pensiero era di stendersi per un po' di riposo. Comunque tutti i tornei sportivi hanno visto gareggiare atleti e squadre di livello decisamente alto, col il predominio degli Stati Uniti, seguiti da Germania, Olanda, Danimarca, Canada e così via. L'italia si è piazzata al 12 posto nel medagliere finale, una buona posizione che segna una crescita dello sport LGBT nel nostro paese, ma che comunque denuncia ancora la poca visilbilità e considerazione che hanno le squadre sportive LBGT in Italia. Sempre considerando il nuoto, vediamo atleti tedesci ed olandesi di altissimo livello gareggiare liberamente nei club gay, mentre da noi far parte di un club gay viene considerato ancora cosa di cui vergognarsi. E vi assicuro che durante le gare nazionali ufficiali FIN e UISP alle quali partecipiamo, ne incontriamo di nuotatori gay nelle altere squadre!!!

Un rammarico? Anche questa volta, purtroppo, in Italia non si è sentito molto parlare di questa manifestazione. Come al solito i nostri media sono molto più interessati alle piccole beghe da cortile (o pollaio) nostrane, piuttosto a quello che succede, e che potrebbe essere di esempio, fuori dai nostri confini. Invece io spero che questi risultati possano servire di incentivo a tutte le persone LGBT che fanno sport ad unirsi a qualche club gay locale, oppure a fondarne uno loro, se ancora non esiste, nella propria città: siate orgogliosi, sportivi e felici! Ne vale la pena.